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Il racconto nitido del Medioevo e del Rinascimento a un pubblico non scientifico. Una lettura trasversale su percorsi interdisciplinari affiancati alla musica, attraversando l’entusiasmante stagione della monodia per giungere al trionfo dell’esperienza polifonica. Il tutto con proposte d’ascolto, novità discografiche, recensioni librarie e incontri con i protagonisti, sia attraverso interviste sia come ospiti in studio.
- 480 - Quando il medioevo inventò il teatro (2./2)
Oggi Quilisma affrontaLe jeu de Robin et Marion, una narrazione in musica della seconda metà del XIII secolo che porta la firma di Adam de la Halle. È una delle più antiche opere di teatro volgare conosciute in Francia, scritta in dialetto piccardo. Rappresentata probabilmente nel 1283 a Napoli in presenza della corte angioina, racconta dell’amore tra i pastori Robin e Marion disturbato da un nobile cavaliere di nome Aubert. Il tema dell’amore è sempre presente nell’espressione dei Trovieri, categoria che annovera Adam de la Halle, che era nato ad Arras nel 1235 circa e morto probabilmente a Napoli 1287. Visse dal 1283 presso la corte angioina di Napoli lasciando una trentina di poesie liriche e due ludi scenici, il Jeu de la feuillée e il Jeu de Robin et Marion, che sono fra i più antichi saggi del teatro profano del Medioevo e ci offrono due quadri vivaci, l’uno della vita cittadina, l’altro della vita pastorale. Adam deve la sua educazione musicale a studi compiuti presso l’abbazia di Vaucelles essendo destinato alla vita ecclesiastica. Le sue composizioni sono o per sola voce, o a tre voci con accompagnamento di viola oppure d’altro strumento. È musica semplice e facile, con melodie agevoli e ingenue, composta per lo più nello stile del discanto assai in voga in quel momento storico.
Sun, 12 May 2024 - 24min - 479 - Quando il medioevo inventò il teatro (1./2)
Oggi Quilisma affrontaLe jeu de Robin et Marion, una narrazione in musica della seconda metà del XIII secolo che porta la firma di Adam de la Halle. È una delle più antiche opere di teatro volgare conosciute in Francia, scritta in dialetto piccardo. Rappresentata probabilmente nel 1283 a Napoli in presenza della corte angioina, racconta dell’amore tra i pastori Robin e Marion disturbato da un nobile cavaliere di nome Aubert. Il tema dell’amore è sempre presente nell’espressione dei Trovieri, categoria che annovera Adam de la Halle, che era nato ad Arras nel 1235 circa e morto probabilmente a Napoli 1287. Visse dal 1283 presso la corte angioina di Napoli lasciando una trentina di poesie liriche e due ludi scenici, il Jeu de la feuillée e il Jeu de Robin et Marion, che sono fra i più antichi saggi del teatro profano del Medioevo e ci offrono due quadri vivaci, l’uno della vita cittadina, l’altro della vita pastorale. Adam deve la sua educazione musicale a studi compiuti presso l’abbazia di Vaucelles essendo destinato alla vita ecclesiastica. Le sue composizioni sono o per sola voce, o a tre voci con accompagnamento di viola oppure d’altro strumento. È musica semplice e facile, con melodie agevoli e ingenue, composta per lo più nello stile del discanto assai in voga in quel momento storico.
Sun, 05 May 2024 - 26min - 478 - Longobardi, maestri di fitoterapiaSun, 17 Jan 2021 - 29min
- 477 - La musica eterna di Giovanni Legrenzi (2./2)
Domenica 13 e domenica 20 dicembre 2020
Esistono ancora capolavori musicali che nessuno ha mai ascoltato in tempi moderni. È il caso di alcune pagine che portano la firma di Giovanni Legrenzi, geniale compositore seicentesco, uomo dal carattere umile ma protagonista della scena italiana. Fu musicista in Santa Maria Maggiore a Bergamo prima di trasferirsi a Milano dove avrebbe potuto essere il Maestro di Cappella del Duomo e poi ancora a Venezia dove la sua musica risuonò con grande successo. Se le sue opere maggiori sono divenute di pubblico dominio, alcune sue composizioni sono rimaste negli archivi sino a tempi recenti. L’impegno e la perizia di uno dei più noti musicologi italiani, Giovanni Acciai, ha ora riportato alla luce le sue Compiete, ovvero la preghiera cantata al termine del giorno. Acciai ne dà la sua maestosa interpretazione con le voci del suo storico ensemble Nova Ars Cantandi pubblicando un CD per l’etichetta Naxos in ‘rima mondiale’.
Giovanni Acciai sarà ospite al microfono di Giovanni Conti per raccontare di questo straordinario recupero.
Sun, 20 Dec 2020 - 29min - 476 - La musica eterna di Giovanni LegrenziSun, 20 Dec 2020 - 29min
- 475 - Trovatori: i primi cantautoriSun, 06 Dec 2020 - 29min
- 474 - Trovatori: i primi cantautoriSun, 29 Nov 2020 - 29min
- 473 - L’eredità del passato per la ritualità di oggi: il caso della musica ebraicaSun, 22 Nov 2020 - 29min
- 472 - Ricordando Cleopa MalatestaSun, 10 Nov 2019
- 471 - Aragonesi cantori dell’amoreSun, 17 May 2015 - 00min
- 470 - Quando musica e teatro si incontrano (2./2)
Quilisma oggi torna a percorre i sentieri musicali strettamente connessi con il teatro e le sue forme a partire dal 400. Lo facciamo grazie ad una pubblicazione della ricercatissima etichetta MAXRESEARCH che dalla sua bellissima sede di Civitella in Val di Chiana ha immesso sul mercato un compact disc di straordinaria bellezza. Uno di quei prodotti dei quali ci si può innamorare a prima vista, in questo caso a primo ascolto. Un disco ben fatto sotto tutti i profili, da quello della riproduzione del suono a quello delle scelte musicali. Un disco che vede riuniti i 7 musicisti dell’ensemble Salon de musiques sotto la guida di Marco Ferrari (nella foto) poliedrico protagonista della musica antica.
Sun, 28 Apr 2024 - 29min - 469 - Quando musica e teatro si incontrano (1./2)
Quilisma oggi vuole andare a percorre i sentieri musicali strettamente connessi con il teatro e le sue forme a partire dal 400. Lo facciamo grazie ad una pubblicazione della ricercatissima etichetta MAXRESEARCH che dalla sua bellissima sede di Civitella in Val di Chiana ha immesso sul mercato un compact disc di straordinaria bellezza. Uno di quei prodotti dei quali ci si può innamorare a prima vista, in questo caso a primo ascolto. Un disco ben fatto sotto tutti i profili, da quello della riproduzione del suono a quello delle scelte musicali. Un disco che vede riuniti i 7 musicisti dell’ensemble Salon de musiques sotto la guida di Marco Ferrari poliedrico protagonista della musica antica.
Sun, 21 Apr 2024 - 29min - 468 - Quando il liutista diventa cantante
Il “Cantore al Liuto” è una figura nella cui riscoperta sinora pochissimi interpreti si sono avventurati. Nell’interpretazione oggi come oggi non mancano i dati della musicologia alle quali si affiancano le ipotesi performative rappresentative di come si sia sviluppato questo particolare genere di musicista - così vicino alla sensibilità contemporanea - dal Medioevo sino al periodo del suo massimo splendore, il Rinascimento, attraverso la rilettura di celebri melodie accompagnate con strumenti a corde diversi a seconda dei repertori, tutti consoni all’epoca di riferimento.
Seguendo la proposta di Simone Sorini, noto ed apprezzato interprete di Musica Antica a livello internazionale, ci occupiamo oggi in Quilisma proprio del ‘Cantore al liuto’ un protagonista musicale del passato la cui importante figura, a lungo trascurata, rivive oggi
Simone Sorini, tenore e polistrumentista, ha nel corso degli anni affinato una conoscenza approfondita dei repertori e degli strumenti medievali e rinascimentali a plettro, come liuti, citole, guiterne, cetre, chitarrini e oud, che utilizza per accompagnarsi nel canto. L’interprete ideale quindi per la proposta odierna di Quilisma come sempre condotto da Giovanni Conti.
Sun, 14 Apr 2024 - 30min - 467 - A tavola nel medioevo
Musica e piaceri della tavola sono da sempre buoni alleate e, nei secoli, anche il vino è stato un loro degno compagno.
A testimoniarlo sono i numerosi brani che esaltano alcune pietanze o narrano la loro preparazione come l’inno Ave color vini clari, o il Tourdion e Oy comamos y bebamos che ci raccontano di ricchi banchetti e di spensierate serate in taverna, e quelli che sfruttano la pratica del cucinare per alludere a giochi erotici in cui il cibo diviene metafora di alcune parti del corpo, come nel canto carnascialesco delle Donne nó siam di chianti, o per inveire contro uno sconosciuto rivale come fa in De mia farina fò le mie lasagne.
La puntata di Quilisma, con la musica eseguita dall’ensemble Orientis Partibus vuole far rivivere proprio le suggestioni del banchetto e della taverna dal medioevo al rinascimento attraverso brani molto vari non solo per epoca di composizione ma anche per collocazione geografica.
Sun, 07 Apr 2024 - 27min - 466 - Tre donne al sepolcro di Cristo
Il teatro sacro del Medioevo nasce nella Chiesa e dalla Chiesa. Le navate e l’altare rappresentano la sua prima scenografia, i chierici sono autori e attori delle storie bibliche messe in scena e i fedeli sono i suoi primi spettatori. Questo fatto non sorprende se ci si sofferma sull’intrinseco carattere drammatico del rito cattolico. È sufficiente pensare alla suggestiva teatralità nell’ufficio liturgico del Mattino di Pasqua per comprendere il fenomeno, peraltro quasi paradossale, attraverso il quale dalla liturgia cristiana si stacca il germe da cui nascerà - verso la metà del XIII secolo - il teatro sacro vero e proprio, totalmente emancipato dall’influsso ecclesiastico. Tutilone, monaco benedettino di San Gallo, cantore e musico morto nel 909, creò il primo dramma liturgico aggiungendo al testo biblico un seguito di parole sue proprie e accompagnandole con melodie.
Sun, 31 Mar 2024 - 29min - 465 - Miracolosa bellezza
Terza e ultima delle puntate dedicate a Claudio Monteverdi (1567-1643), uno dei compositori più importanti, e più rivoluzionari della storia della musica: nessuno come lui è riuscito a eccellere in àmbiti estetici così diversi.
Egli raccoglie l’eredità del Cinquecento per trasformarla nella nuova estetica concertante, è protagonista della prima stagione del melodramma, con opere che sono rimaste nel grande repertorio, è in prima linea nella trasformazione della musica sacra attraverso elementi inauditi di modernità. Giuseppe Clericetti ci racconta il percorso biografico e artistico di Monteverdi, da Cremona a Mantova fino a Venezia, e contestualizza la sua attività e la sua musica nella magica stagione di inizio Seicento: i madrigali e le sperimentazioni scandalose, la nascita dell’opera e gli sviluppi veneziani, la direzione musicale a San Marco, con uno sguardo alle altre arti, letteratura, pittura, architettura. Ospite al microfono di Giovanni Conti il musicologo Giuseppe Clericetti autore del libro per la casa editrice Zecchini.Sun, 24 Mar 2024 - 29min - 464 - Miracolosa bellezza
Seconda delle tre puntate dedicate a Claudio Monteverdi (1567-1643), uno dei compositori più importanti, e più rivoluzionari della storia della musica: nessuno come lui è riuscito a eccellere in àmbiti estetici così diversi.
Egli raccoglie l’eredità del Cinquecento per trasformarla nella nuova estetica concertante, è protagonista della prima stagione del melodramma, con opere che sono rimaste nel grande repertorio, è in prima linea nella trasformazione della musica sacra attraverso elementi inauditi di modernità. Giuseppe Clericetti ci racconta il percorso biografico e artistico di Monteverdi, da Cremona a Mantova fino a Venezia, e contestualizza la sua attività e la sua musica nella magica stagione di inizio Seicento: i madrigali e le sperimentazioni scandalose, la nascita dell’opera e gli sviluppi veneziani, la direzione musicale a San Marco, con uno sguardo alle altre arti, letteratura, pittura, architettura. Ospite al microfono di Giovanni Conti il musicologo Giuseppe Clericetti autore del libro per la casa editrice Zecchini.Sun, 17 Mar 2024 - 28min - 463 - Miracolosa bellezza
Claudio Monteverdi (1567-1643) è uno dei compositori più importanti, e più rivoluzionari della storia della musica: nessuno come lui è riuscito a eccellere in ambiti estetici così diversi.
Egli raccoglie l’eredità del Cinquecento per trasformarla nella nuova estetica concertante, è protagonista della prima stagione del melodramma, con opere che sono rimaste nel grande repertorio, è in prima linea nella trasformazione della musica sacra attraverso elementi inauditi di modernità. Giuseppe Clericetti ci racconta il percorso biografico e artistico di Monteverdi, da Cremona a Mantova fino a Venezia, e contestualizza la sua attività e la sua musica nella magica stagione di inizio Seicento: i madrigali e le sperimentazioni scandalose, la nascita dell’opera e gli sviluppi veneziani, la direzione musicale a San Marco, con uno sguardo alle altre arti, letteratura, pittura, architettura. Ospite al microfono di Giovanni Conti il musicologo Giuseppe Clericetti autore del libro per la casa editrice Zecchini.Sun, 10 Mar 2024 - 29min - 462 - Obrecht e il suo capolavoro
La storiografia ci riporta la notizia che il duca Ercole I d’Este preferiva la musica di Jacob Obrecht a quella degli altri compositori. Non ci meraviglia quindi che la Missa Caput sia pervenuta a noi attraverso un manoscritto copiato alla Corte di Ferrara. Si tratta di un’opera probabilmente scritta attorno al 1440 e divenuta estremamente celebre in tutta Europa. Costruita su un cantus firmus la cui origine è rimasta sconosciuta fino al 1950 quando il musicologo Manfred Bukofzer scopri che si trattava dell’ultimo melisma dell’antifona gregoriana Venit ad Petrum cantata il Giovedì santo per commemorare il gesto di Gesù che lavò i piedi agli apostoli. Stilisticamente innovativa, prorompente ed esaltante del testo, la pagina di Obrecht rompe gli schemi delle concezioni fiamminghe e apre nuove vie che segneranno in prima battuta il contesto musicale italiano per poi influenzare in resto del continente.
Sun, 03 Mar 2024 - 29min - 461 - Nel cuore di Napoli con le Villanelle
Nata a Napoli sulla fine del sec. XV a Villanella è una forma di poesia musicale popolare e semi-popolare, fu propriamente la canzone napoletana fino ai primi del sec. XVII. Si ricollega per le sue origini a poesie popolari napoletane più antiche, di cui riproduce il metro. La lingua caratteristica della Villanella era il dialetto napoletano, ma se ne composero anche nella lingua letteraria e in un linguaggio ibrido misto di letterario e dialettale, quale si vede in altre composizioni del tempo. Naturalmente cantava soprattutto l’amore in tutti i suoi aspetti e nei suoi vari motivi, ed era accompagnata da melodie composte da musicisti, di cui non di rado ci sono arrivati i nomi. Per merito della musica le Villanelleebbero una gran diffusione fuori di Napoli per tutta Italia, varcarono pure le Alpi e furono musicate anche da stranieri.
I musicisti che maggiormente si segnalarono nella produzione di questo genere furono, tra gli altri, Baldassarre Donati, Giovanni Gastoldi, Filippo Azzaiolo. Fuori d’Italia la Villanellafu coltivata e diffusa da Orlando di Lasso.
Verso la fine del sec. XVI la villanellasi trasformò nella canzonetta, modellandosi sul tipo strumentale di un’aria di danza: saggi perfetti ne diedero Orazio Vecchi e Claudio Monteverdi. A tal genere si riallacciano pure i Balletti del già citato Giovanni Gastoldi, largamente imitati in tutta Europa.
Sun, 25 Feb 2024 - 29min - 460 - Quando Milano era spagnola
Oggi la musica ci porta in piena epoca rinascimentale e ci porta in lombardia all’indomani della battaglia di Pavia che nel 1525 vide la vittoria delle armate imperiali di Carlo V e del suo alleato Francesco Sforza, evento che di fatto segnò l’inizio di un lungo periodo di dominazione spagnola che si protrarrà per quasi 200 anni. Carlo V è il vertice della casata degli Asburgo, la più potente in quel momento storico, e alla sua corte e a quella in seguito di suo figlio Filippo II, le arti e la musica occupano un posto di grande rilievo. Sono anni in cui la Capilla Real è divisa in due straordinari organici, La Capilla Real e la Capilla Flamenca ai cui vertici si alternarono musicisti di straorginario valore.
Milano dunque si fa in qualche modo spagnola ed anche la musica lascia la sua traccia importante assumendo caratteristiche specifiche oggetto di un progetto di ricerca svizzero sfociato in un disco pubblicato dalla casa discografica ARCANA e che ha visto protagonisti Evangelina Mascardi e Maurizio Croci (nella foto).
Sun, 18 Feb 2024 - 29min - 459 - Mediterraneo crocevia di culture e religioni
Il Mediterraneo e la musica, un rapporto forte e stretto al punto che, si potrebbe dire che nulla rivela il destino del Mediterraneo come la sua musica. Ciò che vogliamo ripercorrere oggi è quella miscela di suoni, ritmi e parole suadentemente fusi e tesi alla restituzione di quel concetto di “ben vivere” auspicato dagli arabi di Spagna e Sicilia. Una tradizione che abbiamo perso e che vale la pena di recuperare e che trae origine da un tempo in cui le dominazioni politiche non ostacolavano gli scambi culturali tra i popoli. Ciò che ascolteremo rappresenta una parte del discorso e dunque ho scelto un repertorio che potesse sufficientemente esprimere il mondo musicale del XIII secolo dalla Spagna alla Sicilia fino alle terre dei greci e dei turchi. Composizioni profane e sacre che si mescolano nel rispetto delle etnie e dei credo religiosi; facendo scoprire un mondo, impensabile per certuni, in questo secolo di stravolgimenti e di irriverenze etniche e cultural
Sun, 11 Feb 2024 - 29min - 458 - Il senso del Medioevo
Qual è il senso del medioevo? In che cosa gli siamo debitori? Perché studiarlo o insegnarlo? In un breve e densissimo scritto pubblicato dall’editore Donzelli, uno storico insigne come Giuseppe Sergi si è cimentato con le domande più radicali. Il punto di partenza è il «luogo comune medioevo», quella deformazione prospettica che ci porta a leggere tutta una lunga fase storica come un altrove o come una premessa. Nell’altrove negativo ci sono povertà, fame, pestilenze, disordine politico, soperchierie dei latifondisti sui contadini, superstizioni del popolo e corruzione del clero. Nell’altrove positivo ci sono tornei e vita di corte, elfi e fate, cavalieri fedeli e principi magnanimi. Ma è altrettanto discutibile l’idea del medioevo come premessa dei secoli successivi: del capitalismo, dello Stato moderno, della borghesia.
A questo medioevo del senso comune si contrappone il medioevo degli storici, che discute di articolazione dei poteri e di intersezione delle gerarchie, di signorie rurali e di egemonie urbane. Giovanni Conti ne parla con lo storico Marco Ferrero del Centro Studi Medievali Ponzio di Cluny.Sun, 04 Feb 2024 - 20min - 457 - Rinascimento musicale in Piccardia
Nella puntata di oggi vogliamo soffermarci sul lavoro di alcuni straordinari esponenti musicali del Rinascimento in Piccardia, compositori e cantori che la musicologia, per praticità, definisce franco-fiamminghi. Musicisti che furono iniziati al mondo delle note nelle scholae delle cattedrali divenendo cantori ed impegnati in prima persona nelle grandi e ricche liturgie capitolari ed episcopali. Amiens, Abbeville, Beauvais, Laon, Noyon, Saint-Quentin, Senlis, Soissons…. Sono solo alcuni nomi di cattedrali nelle quali fu grazie a cinque generazioni di musicisti - dal 1400 al 1550 circa - che la vita musicale europea venne fortemente caratterizzata.
Sun, 28 Jan 2024 - 28min - 456 - La musica di Isabella d’Este
Nell’ambiente della musica antica le informazioni documentate riguardanti la performance practice sono così importanti da essere ossessivamente ricercate da musicisti e musicologi. A differenza dell’iconografia, che a volte può essere inficiata dal significato simbolico, un ragguaglio sull’estetica esecutiva, sulla costruzione di uno strumento, sull’organico strumentale o sul repertorio eseguito è più prezioso se l’informazione giunge da un documento, sia esso ufficiale che privato, come una lettera. Tenuto conto del fatto che Isabella d’Este era appassionata di musica nonché musicista essa stessa, facile è intuire come l’ingente corpus di missive, da e per la Marchesa, diventino una miniera d’oro in tal senso. Ecco quindi che l’ensemble Anonima Frottolisti prosegue la sua ricerca in una profonda introspezione nei meandri della musica dell’Umanesimo, focalizzandosi su di un repertorio attinto dalla lettere della Marchesa di MantovaIsabella d’Este, la cui spiccata sensibilità culturale e artistica segnò profondamente la moda dell’epoca. Al microfono di Giovanni Conti uno dei fondatori del Gruppo, Massimiliano Dragoni.
Sun, 21 Jan 2024 - 28min - 455 - Amore sacro e amore profano
La puntata odierna di Quilisma non può ritenersi esaustiva del tema proposto, ma certamente vuole stimolare una riflessione su una delle possibilità interpretative di questo mistero, attraverso opere particolari e in qualche caso poco conosciute di importanti musicisti tardorinascimentali. Il tema dell’amore sacro e dell’amore profano è certamente uno dei più affascinanti, ma anche uno dei maggiormente approfonditi nell’ambito dell’estetica dell’arte.
Il percorso di suoni e testi cercherà di far cogliere maggiormente i punti di convergenza tra i due tipi di amore. Nell’interpretazione dei testi sacri e profani di alcuni tra maggiori compositori rinascimentali, si potranno scorgere le forme di un sentimento unico, come se in alcuni brani o nell’elaborazione di alcuni testi gli artisti avessero riconosciuto un’affinità tra il sentimento rivolto a ciò che è umano e quello provato per le tematiche sacre.
Sun, 14 Jan 2024 - 28min - 454 - Natale in musica nel Medioevo
Esattamente 800 anni fa, Francesco d’Assisi dava il via a un’esperienza di devozione e fede che ha segnato profondamente le tradizioni europee legate alla celebrazione del Natale. L’affresco nella grotta di Greccio ne da testimonianza e ci racconta dei sentimenti di un santo che non ha eguali.
Se le arti plastiche e figurative si sono espresse con visibile risultato nel corso dei secoli sul tema della nascita di Cristo, la musica ha proseguito la sua strada intrapresa nei primi secoli del cristianesimo e mutata, con pregevole risultato, sino al tardo medioevo. Natale e Medioevo sono dunque divenuti un binomio caratterizzante di cui vogliamo parlare con un esperto di questi repertori, Massimiliano Dragoni dell’ensemble Anonima Frottolisti.
Sun, 24 Dec 2023 - 30min - 453 - Villanella: voce del popolo
La Villanella è una forma di poesia musicale popolare e semipopolare, nata a Napoli sulla fine del sec. XV e fu propriamente la canzone popolare napoletana fino ai primi del sec. XVII. Si ricollega per le sue origini a poesie popolari napoletane più antiche, di cui riproduce il metro. La lingua caratteristica della Villanella era il dialetto napoletano, ma se ne composero anche nella lingua letteraria e in un linguaggio ibrido misto di letterario e dialettale, quale si vede in altre composizioni del tempo. Naturalmente cantava soprattutto l’amore in tutti i suoi aspetti e nei suoi vari motivi, ed era accompagnata da melodie composte da musicisti, di cui non di rado ci sono arrivati i nomi. Per merito della musica le Villanelle ebbero una gran diffusione fuori di Napoli per tutta Italia, varcarono pure le Alpi e furono musicate anche da stranieri.
I musicisti che maggiormente si segnalarono nella produzione di questo genere furono, tra gli altri, Baldassarre Donati, Giovanni Gastoldi, Filippo Azzaiolo. Fuori d’Italia la Villanella fu coltivata e diffusa da Orlando di Lasso.
Verso la fine del sec. XVI la villanella si trasformò nella canzonetta, modellandosi sul tipo strumentale di un’aria di danza: saggi perfetti ne diedero Orazio Vecchi e Claudio Monteverdi. A tal genere si riallacciano pure i Balletti del già citato Giovanni Gastoldi, largamente imitati in tutta Europa.
Sun, 17 Dec 2023 - 29min - 452 - Quando il trovatore era ebreo
Durante il periodo turbolento, che si inserisce tra la messa al rogo del Talmud (1242-1244) e la grande deportazione del 1306, gli ebrei del Vecchio continente svolgono sostanzialmente la stessa vita quotidiana dei cristiani e hanno la stessa lingua dei paesi in cui vivono. Condividono anche lo stesso gusto per i libri, i monumenti, la gioia di vivere e persino il canto popolare.
Le canzoni delle comunità ebraiche del tempo riflettono infatti la vita quotidiana degli ebrei e degli eventi, felici o tragici, che punteggiano l’esistenza umana. Sono espressione vocale di una popolazione, custode dei suoi riti e delle tradizioni. La lingua ebraica sarà conservata per le preghiere e i testi liturgici oggetto della puntata odierna di Quilisma.
Sun, 03 Dec 2023 - 27min - 451 - Il senso del Medioevo
Qual è il senso del medioevo? In che cosa gli siamo debitori? Perché studiarlo o insegnarlo? In un breve e densissimo scritto pubblicato dall’editore Donzelli, uno storico insigne come Giuseppe Sergi prova a cimentarsi con le domande più radicali. Il punto di partenza è il “luogo comune medioevo”, quella deformazione prospettica che ci porta a leggere tutta una lunga fase storica come un altrove o come una premessa. Nell’altrove negativo ci sono povertà, fame, pestilenze, disordine politico, soperchierie dei latifondisti sui contadini, superstizioni del popolo e corruzione del clero. Nell’altrove positivo ci sono tornei e vita di corte, elfi e fate, cavalieri fedeli e principi magnanimi. Ma è altrettanto discutibile l’idea del medioevo come premessa dei secoli successivi: del capitalismo, dello Stato moderno, della borghesia. A questo medioevo del senso comune si contrappone il medioevo degli storici, che discute di articolazione dei poteri e di intersezione delle gerarchie, di signorie rurali e di egemonie urbane. Giovanni Conti ne parla con lo storico Marco Ferrerodel Centro Studi Medievali Ponzio di Cluny.
Sun, 26 Nov 2023 - 20min - 450 - Cristiani contro cristiani: massacri ed eresie
I Catari furono seguaci di dottrine ereticali dualiste, diffuse in area cristiana durante il Medioevo contrapponendosi alla chiesa cattolica.
L’appellativo Catari-Catharos fu loro applicato a partire dal 1163 dall’abate Ecberto di Schönau (c.1132-1184) che scrisse contro di loro. I catari chiamavano se stessi boni homini, boni christiani, perfecti. Sono conosciuti anche più frequentemente come albigesi, dalla città di Albi, una delle roccaforti catare in Francia.
La dottrina dei catari vedeva il bene e il male come forze in continuo conflitto che si propagò soprattutto nel sud della Francia e nell’Italia settentrionale, dove si fece portatrice delle istanze innovatrici e moralizzatrici che avevano animato, già dagli inizi dell’XI secolo, vari gruppi fautori della povertà volontaria e della vita evangelica. Avversati dalla chiesa e dal papato, subirono le feroci persecuzioni dell’Inquisizione.Sun, 19 Nov 2023 - 28min - 449 - Allegri: il “Miserere” che ha fatto la storia
Una delle composizioni più famose dell’esperienza musicale tardorinascimentale è certamente il “Miserere” che Gregorio Allegri (in una stampa d’epoca) compose nella prima metà del Seicento. Una pagina musicale straordinaria che ebbe larga diffusione dopo che nel 1880 venne pubblicato a cura di una casa editrice inglese. La peculiarità del “Miserere” di Allegri, come più volte sottolineato dagli studiose di questo cantore-compositore, non è nell’uso di tecniche innovative o di artifici melodici o armonici, ma paradossalmente nella sua apparente semplicità. Il carattere musicale è strettamente legato ai luoghi sacri, al punto che l’impatto emotivo al di fuori di tali contesti non è apprezzabile. Si può immaginare che il sovrapporsi delle note del “Miserere” all’interno di una chiesa, con la sua ridondanza naturale, trovi in esse la sua naturale fonte d’origine e la sua naturale cassa di risonanza emotiva. Ma questa musica veniva eseguita come fu scritta?
Sun, 12 Nov 2023 - 29min - 448 - Venezia prima dei Dogi
Venezia nell’Età di Mezzo fu una componente essenziale del panorama politico, economico, culturale e storico artistico del Mediterraneo orientale. Il Ducato delle Venezie infatti è stato la via di ingresso di merci, idee e persone provenienti dal Crescente Fertile, dall’Anatolia e dalla Penisola balcanica senza contare il fondo del Mar Nero.
Ci è parso dunque utile per gli ascoltatori di Quilisma mettere a fuoco lo sviluppo storico e quindi anche artistico espresso dalla realtà veneziana.
Per farlo abbiamo chiesto allo storico Marco Ferrero di essere al microfono di Giovanni Conti.Sun, 05 Nov 2023 - 29min - 447 - Medioevo mediterraneo
Il Mediterraneo e la musica, un rapporto forte e stretto al punto che, si potrebbe dire che nulla rivela il destino del Mediterraneo come la sua musica. Ciò che vogliamo ripercorrere oggi è quella miscela di suoni, ritmi e parole suadentemente fusi e tesi alla restituzione di quel concetto di “ben vivere” auspicato dagli arabi di Spagna e Sicilia. Una tradizione che abbiamo perso e che vale la pena di recuperare e che trae origine da un tempo in cui le dominazioni politiche non ostacolavano gli scambi culturali tra i popoli. Ciò che ascolteremo rappresenta una parte del discorso e dunque ho scelto un repertorio che potesse sufficientemente esprimere il mondo musicale del XIII secolo dalla Spagna alla Sicilia fino alle terre dei greci e dei turchi. Composizioni profane e sacre che si mescolano nel rispetto delle etnie e dei credo religiosi; facendo scoprire un mondo, impensabile per certuni, in questo secolo di stravolgimenti e di irriverenze etniche e culturali.
Sun, 29 Oct 2023 - 29min - 446 - Emanciparsi con la musica nel Medioevo
Con la fine delle grandi invasioni barbariche, nell’Europa del tardo medioevo, si ha una generale crescita del benessere economico e, nonostante le carestie continuino a mietere vittime, anche un diffuso aumento demografico. Commercio e agricoltura si potenziano, le città si ingrandiscono, sorgono nuovi borghi e castelli e si definiscono le maggiori corti presso le principali città europee, che subito divengono importanti centri di sviluppo culturale e artistico, nascono le prime corporazioni di insegnanti ed allievi che presto diventeranno università.
Anche se il cristianesimo rimane fondamentale motivo ispiratore di tutte le espressioni artistiche, progressivamente si affacciano nuove esperienze che tendono a distaccarsi dalla pratica religiosa ed hanno come oggetto l’uomo con i suoi sentimenti o sono ispirate dall’ambiente naturale.
La pratica musicale quindi non è più soltanto legata alla preghiera ma inizia ad acquisire un valore espressivo autonomo, una maggiore dignità artistica.Sun, 22 Oct 2023 - 27min - 445 - Torquato Tasso nella musica di de Wert
Giaches de Wert, il celebre maestro di cappella del ducato dei Gonzaga, fu il primo a mettere in musica alcune ottave della “Gerusalemme liberata” di Torquato Tasso. I risultati musicali raggiunti da Wert dovettero sorprendere non poco lo stesso poeta quando nel 1586 vide il musicista pubblicare l’Ottavo Libro a 5 voci dove sono presenti ben sei madrigali che mettono in musica dodici stanze della Gerusalemme. Nel 1590 si unisce alla cappella musicale dei Gonzaga un promettente compositore e suonatore di viola poco più che ventenne: Claudio Monteverdi che nel Terzo Libro del 1592 fa comparire accenti intensamente drammatici in particolare proprio nelle due terzine della Gerusalemme: “Vivrò fra i miei tormenti” (canto di disperazione di Tancredi per la morte di Clorinda) e “Vattene pur crudel” (l’ira di Armida respinta).
Anche Luca Marenzio, all’epoca unanimemente riconosciuto come il miglior compositore di madrigali, dedicò alla Gerusalemme il brano di esordio del Quarto Libro a 5 voci del 1584. Furono dunque certamente i madrigali di Wert, Marenzio e Monteverdi che portarono nel 1594 Tasso a dire «possono i poemi eroici esser con quella sorte di musica ch’è perfettissima».
Sun, 15 Oct 2023 - 29min - 444 - I tesori di Josquin
Seconda puntata in compagnia di Walter Testolin.
Sono da poco trascorsi i 500 anni dalla morte di Josquin Desprez, uno dei più straordinari compositori del Rinascimento al punto da essere definito dai suoi contemporanei il Michelangelo della musica.
Nacque e morí a Condé-sur-l’Escaut, nell’attuale Belgio, ma la sua vita la trascorse per la maggior parte tra la Francia e l’Italia al servizio degli Sforza e del Papa. Josquin, come viene comunemente chiamato, fu un autentico rinnovatore della poetica e dell’arte musicale: tutte le ricchezze contrappuntistiche della seconda scuola fiamminga sono da lui conservate e sfruttate, ma - dalla prima fase della sua carriera di compositore fino all’ultima - sono sempre maggiormente rivalutate ai fini d’un intenso, imperioso lirismo, proprio di un’arte eminentemente soggettiva e drammatica.
Ce lo conferma al microfono di Giovanni Conti il maestro Walter Testolin che, alla testa del suo Ensemble De Labyrintho, da sempre ha approfondito la musica di Josquin e recentemente pubblicato per la casa discografica Baryton uno straordinario CD del titolo “In Principio“.Sun, 08 Oct 2023 - 29min - 443 - I tesori di Josquin
Sono da poco trascorsi i 500 anni dalla morte di Josquin Desprez, uno dei più straordinari compositori del Rinascimento al punto da essere definito dai suoi contemporanei il Michelangelo della musica.
Nacque e morí a Condé-sur-l’Escaut, nell’attuale Belgio, ma la sua vita la trascorse per la maggior parte tra la Francia e l’Italia al servizio degli Sforza e del Papa. Josquin, come viene comunemente chiamato, fu un autentico rinnovatore della poetica e dell’arte musicale: tutte le ricchezze contrappuntistiche della seconda scuola fiamminga sono da lui conservate e sfruttate, ma - dalla prima fase della sua carriera di compositore fino all’ultima - sono sempre maggiormente rivalutate ai fini d’un intenso, imperioso lirismo, proprio di un’arte eminentemente soggettiva e drammatica.
Ce lo conferma al microfono di Giovanni Conti il maestro Walter Testolin che, alla testa del suo Ensemble De Labyrintho, da sempre ha approfondito la musica di Josquin e recentemente pubblicato per la casa discografica Baryton uno straordinario CD del titolo “In Principio“.
Sun, 01 Oct 2023 - 29min - 442 - Il silenzio del cielo
Una scoperta medievale a Milano. Non si tratta di archeologia ma di musicologia e porta la firma di Angelo Rusconi che appassionandosi alla figura dell’arcangelo Michele ha riportato alla luce le componenti religiose che videro i Longobardi eleggerlo quale loro protettore.
Per i Longobardi, infatti, Michele fu molto di più di un arcangelo e si guardò a lui come sostituto del potere divino. Lo invocarono regolarmente avviando processioni, intonando canti e celebrando apposite, solenni, liturgie, della cui portata solo oggi grazie al lavoro di Rusconi si torna ad averne memoria e coscienza. Lo studioso è ospite oggi al microfono di Giovanni Conti.
Sun, 24 Sep 2023 - 28min - 433 - Quando le donne cantano l’amoreSun, 15 Aug 2021 - 29min
- 432 - La musica del DogeSun, 13 Jun 2021 - 29min
- 431 - Quando la musica canta Petrarca (3./3)
Un mini ciclo in tre puntate che Quilisma dedica a Petrarca e la musica. Un rapporto ampio, anzi ampissimo che – attraversa un arco temporale che dal Basso Medioevo giunge praticamente fino al XX secolo considerando non solo lo stretto legame del poeta con il far musica propriamente detto, ma – ed è la parte più consistente – quel rapporto originato dagli straordinari testi che portano la firma del lirico di cui in questa settimana Rete Due ricorda i 700 anni dalla nascita. Testi che sono stati terreno fecondo per numerosi compositori che in quei versi, hanno trovato il veicolo per cantare i sentimenti, siano essi quelli che fanno palpitare il cuore, siano essi quelli dello sconforto, dell’amarezza e dell’abbandono.
Sun, 06 Jun 2021 - 29min - 430 - Quando la musica canta Petrarca (2./3)
Un mini ciclo in tre puntate che Quilisma dedica a Petrarca e la musica. Un rapporto ampio, anzi ampissimo che – attraversa un arco temporale che dal Basso Medioevo giunge praticamente fino al XX secolo considerando non solo lo stretto legame del poeta con il far musica propriamente detto, ma – ed è la parte più consistente – quel rapporto originato dagli straordinari testi che portano la firma del lirico di cui in questa settimana Rete Due ricorda i 700 anni dalla nascita. Testi che sono stati terreno fecondo per numerosi compositori che in quei versi, hanno trovato il veicolo per cantare i sentimenti, siano essi quelli che fanno palpitare il cuore, siano essi quelli dello sconforto, dell’amarezza e dell’abbandono..
Sun, 30 May 2021 - 29min - 429 - Quando la musica canta Petrarca (1./3)
Un mini ciclo in tre puntate che Quilisma dedica a Petrarca e la musica. Un rapporto ampio, anzi ampissimo che – attraversa un arco temporale che dal Basso Medioevo giunge praticamente fino al XX secolo considerando non solo lo stretto legame del poeta con il far musica propriamente detto, ma – ed è la parte più consistente – quel rapporto originato dagli straordinari testi che portano la firma del lirico di cui in questa settimana Rete Due ricorda i 700 anni dalla nascita. Testi che sono stati terreno fecondo per numerosi compositori che in quei versi, hanno trovato il veicolo per cantare i sentimenti, siano essi quelli che fanno palpitare il cuore, siano essi quelli dello sconforto, dell’amarezza e dell’abbandono..
Sun, 23 May 2021 - 29min - 428 - Dante alla guerraSun, 16 May 2021 - 24min
- 427 - Capitane d'industrieSun, 09 May 2021 - 29min
- 426 - Rinascimento, musica per tuttiSun, 02 May 2021 - 28min
- 425 - I mille volti della donna in musicaSun, 25 Apr 2021 - 29min
- 424 - Cercar tesoriSun, 18 Apr 2021 - 28min
- 423 - Alle origini del MonachesimoSun, 04 Apr 2021 - 29min
- 422 - Alle origini del MonachesimoSun, 28 Mar 2021 - 29min
- 421 - Alle origini del MonachesimoSun, 21 Mar 2021 - 29min
- 420 - Alle origini del monachesimoSun, 14 Mar 2021 - 27min
- 419 - Alle origini del monachesimoSun, 07 Mar 2021 - 29min
- 418 - Gregorio Magno: Papa, politico e scrittoreSun, 28 Feb 2021 - 28min
- 417 - La fabula di Orfeo (2./2)
Domenica 14 e domenica 21 febbraio 2021
Quando verso il 1480 Angelo Poliziano scrisse la "Fabula di Orfeo", la sua fama come poeta lirico era da tempo diffusa ben oltre i confini italiani. Amico di Lorenzo il Magnifico, passò gran parte della sua esistenza al servizio dei Medici per i quali coprì il ruolo di precettore. Il suo soggiorno fiorentino fu interrotto da un litigio avuto con Clarice Orsini, la moglie di Lorenzo: si vide costretto a lasciare la Corte medicea per intraprendere un viaggio che lo portò a Napoli, Venezia, Verona ed infine a Mantova dove il cardinale Federico Gonzaga lo accolse, affidandogli l’incarico di insegnante di greco e latino per la famiglia. Non passò molto tempo che Lorenzo il Magnifico lo richiamò a Firenze offrendogli, oltre ad incarichi diplomatici all’indirizzo della Santa Sede, una cattedra all’Università. Iniziò allora un periodo di grande prolificità letteraria nel quale diede vita a poemi in lingua latina, greca e vernacolare, molti dei quali per rispondere alle richieste di compositori come i frottolisti Tromboncino e Cara. L’originalità della "Fabula di Orfeo" è quella di essere un nodo che unisce la tradizione inscritta da secoli nella cultura popolare italiana e un nuovo mondo, letterario e dell’arte della scena. Perciò questo Orfeo è un’opera scenica, una forma di teatro musicale, con una particolarità: si giunge alle sorgenti del Recitativo e la poesia è indivisibile dalla musica. Per restituire quest’opera, la "Fondazione Royaumont" nel quadro del suo programma di Musica medievale, ha riunito l’ensemble svizzero "Lucidarium" e la "Compagnie Sandrine Anglade" ponendo la direzione nelle mani di Francis Biggi del Conservatorio di Ginevra e Sandrine Anglade. Dalla loro stretta collaborazione è nato questo prodotto artistico coinvolgendo i musicisti e l’équipe teatrale nei periodi di residenza a Royaumont, coniugando la ricerca sull’interpretazione musicale e le riflessioni su una messa in scena capace di mostrare l’intramontabilità del mito. I ruoli sono stati affidati a giovani cantanti accompagnati da strumentisti provenienti dalla Svizzera, dalla Francia, dall’Italia e dalla Germania che si sono riuniti per approfondire il repertorio italiano – e fiorentino più precisamente – della fine del XV secolo. Il loro lavoro è durato più di un anno prima di giungere all’allestimento scenico.
Sun, 21 Feb 2021 - 29min - 416 - La fabula di Orfeo (1./2)
Domenica 14 e domenica 21 febbraio 2021
Quando verso il 1480 Angelo Poliziano scrisse la "Fabula di Orfeo", la sua fama come poeta lirico era da tempo diffusa ben oltre i confini italiani. Amico di Lorenzo il Magnifico, passò gran parte della sua esistenza al servizio dei Medici per i quali coprì il ruolo di precettore. Il suo soggiorno fiorentino fu interrotto da un litigio avuto con Clarice Orsini, la moglie di Lorenzo: si vide costretto a lasciare la Corte medicea per intraprendere un viaggio che lo portò a Napoli, Venezia, Verona ed infine a Mantova dove il cardinale Federico Gonzaga lo accolse, affidandogli l’incarico di insegnante di greco e latino per la famiglia. Non passò molto tempo che Lorenzo il Magnifico lo richiamò a Firenze offrendogli, oltre ad incarichi diplomatici all’indirizzo della Santa Sede, una cattedra all’Università. Iniziò allora un periodo di grande prolificità letteraria nel quale diede vita a poemi in lingua latina, greca e vernacolare, molti dei quali per rispondere alle richieste di compositori come i frottolisti Tromboncino e Cara. L’originalità della "Fabula di Orfeo" è quella di essere un nodo che unisce la tradizione inscritta da secoli nella cultura popolare italiana e un nuovo mondo, letterario e dell’arte della scena. Perciò questo Orfeo è un’opera scenica, una forma di teatro musicale, con una particolarità: si giunge alle sorgenti del Recitativo e la poesia è indivisibile dalla musica. Per restituire quest’opera, la "Fondazione Royaumont" nel quadro del suo programma di Musica medievale, ha riunito l’ensemble svizzero "Lucidarium" e la "Compagnie Sandrine Anglade" ponendo la direzione nelle mani di Francis Biggi del Conservatorio di Ginevra e Sandrine Anglade. Dalla loro stretta collaborazione è nato questo prodotto artistico coinvolgendo i musicisti e l’équipe teatrale nei periodi di residenza a Royaumont, coniugando la ricerca sull’interpretazione musicale e le riflessioni su una messa in scena capace di mostrare l’intramontabilità del mito. I ruoli sono stati affidati a giovani cantanti accompagnati da strumentisti provenienti dalla Svizzera, dalla Francia, dall’Italia e dalla Germania che si sono riuniti per approfondire il repertorio italiano – e fiorentino più precisamente – della fine del XV secolo. Il loro lavoro è durato più di un anno prima di giungere all’allestimento scenico.
Sun, 14 Feb 2021 - 29min - 415 - Landini stella della musica trecentescaSun, 07 Feb 2021 - 28min
- 414 - Musica, arma spirituale di Caterina da BolognaSun, 31 Jan 2021 - 27min
- 413 - Clerici vagantes, musica e trasgressioneSun, 24 Jan 2021 - 28min
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