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Kennedy: il mito e il coraggio

Kennedy: il mito e il coraggio

Paolo Colombo - Il Sole 24 Ore

In occasione dell’anniversario della morte di John Fitzgerald Kennedy Il Sole 24 Ore racconta in un podcast la vita e la morte del più famoso presidente statunitense. Nel racconto del prof. Paolo Colombo, professore ordinario di Storia alla Facoltà di Scienze politiche dell'Università Cattolica, l'attentato di Dallas diventa un’occasione per riflettere sui tratti distintivi di una cultura – quella a stelle e strisce – decisiva per le sorti del mondo in cui viviamo e ancora più attuale adesso che un nuovo presidente cattolico, Joe Biden, si affaccia sulla scena statunitense. L’omicidio avvenuto a Dallas il 22 novembre 1963 rappresenta il centro di un racconto che tocca i grandi miti della storia americana e la loro percezione da parte del resto del mondo: lo stesso Kennedy, Marilyn Monroe, la conquista della luna e di sempre nuove frontiere, il far west, i viaggi on the road, la musica rock, le lotte degli anni ’60. Podcast realizzato in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore.

11 - 09. Bob Dylan e l’assassinio di Dallas
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  • 11 - 09. Bob Dylan e l’assassinio di Dallas

    Il mito americano è come Bob Dylan, che nel suo pezzo “I Contain Multitudes”, così si descrive: “I’m a man of contradictions, I’m a man of many moods, I contain multitudes”. Il mito americano contiene moltitudini. Una è Bob Dylan. E Dylan, gli piacesse allora o no, è stato un pezzo di quella “nuova frontiera" che John Fitzgerald Kennedy additava ai suoi concittadini e al mondo intero.
    In occasione dei 60 anni dall’omicidio di JFK Paolo Colombo ha realizzato un episodio bonus del suo podcast "Kennedy: il mito e il coraggio"

    Wed, 22 Nov 2023
  • 9 - 08. I funerali di Kennedy e l'ultimo saluto del piccolo John Junior

    L'assassinio di Kennedy fu un duro colpo non solo per i Democratici americani, ma per l'America intera, e anche per il resto del mondo. Ai funerali parteciparono 2 milioni di persone: l'immagine più forte di quell’evento resta quella di un bambino, John Junior, che proprio nel giorno in cui seppellivano suo padre compiva tre anni. Stretto nel suo cappottino azzurro, il piccolo John Junior fa un passo avanti e si porta la mano alla fronte per fare il saluto militare. Con questa immagine si chiude il racconto sulla vita (e la morte) di John Fitzgerald Kennedy. Grazie per aver ascoltato il podcast del prof Paolo Colombo prodotto dal Sole 24 Ore.

    Sat, 09 Jan 2021
  • 8 - 07. Jacqueline Kennedy e quel vestito rosa sporco di sangue

    Jacqueline Lee Bouvier Kennedy il 22 novembre 1963 ha 34 anni. Porta la taglia 42, ma quando lascerà la casa Bianca, di lì a poche settimane, porterà la 38. Jacqueline, quel giorno, ha un unico tailleur con sé: un completo rosa di Chanel, impeccabile. Poche ore dopo il tailleur rosa di Jackie è ancora impeccabile, eppure, con quello addosso, è uscita viva da un attentato, è rimasta sdraiata sul sedile posteriore della limousine coprendo il corpo del marito e schiacciata a propria volta da quello della guardia del corpo Clint Hill che si è gettato a loro protezione. In questa puntata del podcast si racconta l’assassinio di JFK visto ‘mettendosi nei panni’ della giovane first lady.

    Sat, 02 Jan 2021
  • 7 - 06. JFK e Marilyn Monroe, l’amore clandestino (ma neanche troppo)

    I miti nascono nei modi più impensati: di solito è comunque una questione che ha che fare con il coraggio. Marilyn Monroe, comunque si voglia guardare la cosa, è stata e rimane un mito. E rappresenta anche un pezzo importante della storia di John Fitzgerald Kennedy. Di lei si ricorda quel vestito di perline che indossava nel giorno del 45esimo compleanno di JFK, la voce suadente mentre gli cantava “Happy birthday, mr president”, e la sua triste morte dovuta a una overdose di barbiturici. Quasi nessuno però ricorda che scriveva anche poesie e che proprio al suo John ne aveva scritta una bellissima.

    Sat, 26 Dec 2020
  • 6 - 05. Kennedy e la sfida alla luna

    Kennedy era un presidente coraggioso nell’uso delle parole. Come quando annunciò (nel 1962) che avrebbe lanciato il suo Paese e l’intero mondo libero alla conquista della Luna. Anche noi italiani, così lontani dagli Usa, in quel luglio del 1969 in cui l’obiettivo fu raggiunto, ci sentimmo coinvolti nell’impresa: un’impresa epocale che, in triangolo fra Ruggero Orlando a New York, Tito Stagno negli studi Rai di Roma e noi in villeggiatura mentre stavano sfiatando i memorabili anni ’60, divenne anche nostra.

    Sat, 19 Dec 2020
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