Piano Interrato

Più di 1700 storie, racconti e sceneggiature scritte, 8 premi Hugo, 4 Nebula, 2 Edgar Allan Poe, 5 Bram Stoker. Basterebbero questi numeri per capire quanto grande sia stato Harlan Ellison, scrittore americano che con i suoi racconti ha rivoluzionato la fantascienza negli anni sessanta e settanta. In particolare, curando la controversa antologia “Dangerous Visions” pubblicata nel 1967, ha sancito l’inizio della seconda età d’oro della fantascienza, la cosiddetta “New Wave Science Fiction”. Eppure in Italia non è stato pubblicato quanto avrebbe dovuto, i suoi numerosi racconti sono finiti sparpagliati in mezzo a svariate riviste di settore, relegandolo ingiustamente all’ombra di altri autori già noti e diffusi. Forse qualcuno si ricorderà di lui per il terrificante racconto “Non ho bocca e devo urlare” o forse per essere stato al centro di una faida legale con il regista James Cameron per il film Terminator negli anni ottanta (Ellison sosteneva che Cameron si fosse ispirato a due sue storie per concepire il film con Schwarzenegger: “Soldier” e “Demon with a glass hand”). Con questa puntata speriamo di offrirvi degli spunti per scoprire o approfondire un autore che con le sue visioni pericolose ha saputo descrivere la realtà attraverso dei punti di vista alternativi.

Non potevano mancare i fumetti di Dylan Dog nel Piano Interrato: ce ne sono pacchi e pile. Difficile però è stato trovare i primi numeri, quelli sceneggiati dal grande Tiziano Sclavi. Tutti conosciamo bene Dylan Dog, l'indagatore dell'incubo londinese più famoso d'Italia, meno Sclavi, il suo creatore. Un artista sensibile, con alle spalle una lunga gavetta, inventore di storie, sceneggiatore di fumetti e romanziere. Vale la pena spendere delle parole su di lui, scoprire il suo lato di scrittore, ma soprattutto capire da dove nascono le sue storie: dalla periferia delle città, dalla monotonia e dai silenzi delle persone che ci circondano, per insegnarci, in fondo, che i veri mostri non sono quelli dei film o dei fumetti, ma siamo noi.

Si rinvengono anche videogiochi nel Piano Interrato! Oggi ne abbiamo pescato uno di culto, un gioco leggendario, diventato subito dopo la sua uscita un riferimento obbligato per tutti quelli successivi. Parliamo dell’avventura grafica per eccellenza, quella più famosa in assoluto: The Secret of Monkey Island, un gioco che mette d’accordo tutti, nerd incalliti e videogiocatori dell’ultima ora. Il successo di questa opera non è un caso, ma frutto di anni di ricerca e sperimentazione da parte del suo ideatore, Ron Gilbert. In questa puntata vedremo come nel 1989 un giovane programmatore, in forza alla Lucasfilm Games, sia riuscito a creare l’avventura grafica perfetta. Alla fine dell’ascolto spegnete il Podcast e andate a dormire.

Eccoci appena riemersi dal Piano Interrato con le sporte piene di fumetti. È sempre una gioia scovare degli albi dell'Uomo Ragno, soprattutto Classic. Sapete, ci riportano all'infanzia, quando sperperavamo la paghetta della nonna in edicola, ammaliati dalla miriade di saghe e collane della Marvel Comics sistemate nei raccoglitori. Impossibile non amare l'Uomo Ragno e i suoi primi numeri, quelli disegnati da Steve Ditko, l'autore che lo ha creato assieme a Stan Lee. Un artista geniale, riservato, che negli anni '60 e '70 ha contribuito a realizzare altri importanti personaggi del panorama fumettistico. A fine anni '80, quando la saga dell'Uomo Ragno stava andando alla deriva, la Marvel si è affidata a Todd McFarlane per risollevarla, una mossa inaspettata, ma che si è rivelata vincente. In questa puntata mettiamo a confronto proprio loro, Steve Ditko e Todd McFarlane, due disegnatori dallo stile e dal tratto totalmente diversi, che hanno plasmato e rivoluzionato un personaggio iconico come l'Uomo Ragno.

Ah, cosa c'è di meglio di una bella serata tra amici? Film, birre... Ancora meglio se quello in questione è un filmaccio d'azione anni '80 intitolato "Blastfighter", rinvenuto poco fa nel piano interrato, diretto da John Old Junior (alias Lamberto Bava). Lo sapevate che suo padre è stato Mario Bava? Uno dei più grandi autori del cinema italiano, nato come direttore della fotografia e diventato regista dopo una lunga gavetta a fianco dei migliori. Costretto a dirigere i suoi film con budget spesso ridicoli, con pochi mezzi, riusciva tuttavia a creare atmosfere ed effetti speciali suggestivi, contribuendo a definire dei paradigmi di genere unici nel panorama, come lo Slasher e il Giallo all'italiana. Generi che non sono passati inosservati ai grandi nomi di Hollywood, come Wes Craven, Sam Raimi, Ridley Scott e Quentin Tarantino, che hanno spesso omaggiato e citato - qualche volta scopiazzato - Mario Bava nei loro film.

Wow! "Prehistoric Future", la prima registrazione dei CAN del 1968! Anche oggi il Piano Interrato ci ha donato una perla. Parliamo di loro: Irmin, Holger, Michael, Jaki, Damo e Malcolm, membri di un gruppo leggendario, punta di diamante del filone Krautrock tedesco anni settanta, che ha lasciato un segno indelebile nella storia della musica. Raccogliendo l'eredità del loro maestro, Stockhausen, e guardando al futuro I CAN hanno miscelato rock, sperimentazione e avanguardia riuscendo a creare un linguaggio musicale innovativo che ancora oggi influenza e ispira molti artisti contemporanei.

Alla fine erano lì, nel Piano Interrato, nascoste dietro a dei libri ingialliti, queste vecchie raccolte di racconti di Conan il Barbaro! Gran colpo di fortuna averle trovate. Oggi parliamo del suo autore, Robert Ervin Howard, uno scrittore statunitense estremamante prolifico, grande amico di H.P. Lovecraft, con il quale ha intrattenuto un duraturo scambio epistolare, e che ha dato vita a iconici personaggi entrati nell'immaginario popolare, proprio come Conan il Barbaro o Solomon Kane. Un artista che ha dedicato la sua vita alla scrittura, una vita che, amaramente, è finita troppo presto.