Filtra per genere

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno

Monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

Liturgia della settimana, preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire di Bassano Romano (VT)

4804 - [Mer 1] Commento: Il Figlio del carpentiere.
0:00 / 0:00
1x
  • 4804 - [Mer 1] Commento: Il Figlio del carpentiere.

    Celebriamo la memoria di san Giuseppe di cui non sappiamo molto. Giuseppe, anche lui, come la Madonna Santissima, l'uomo di fede, di fede e di speranza. Anche lui ha creduto, ha creduto alla parola, senza pretendere di capire tutto, come Maria. Il vangelo ci presenta proprio questa famiglia, famiglia di Giuseppe, una famiglia semplice... eppure Gesù sa parlare bene... anche se non ha studiato nelle scuole di Gerusalemme stupisce per la sua saggezza. Oggi la nostra attenzione però viene spostata al lavoro. San Giuseppe lavoratore... La reazione della gente di Nàzaret, nel vangelo di oggi, a proposito della sapienza di Gesù fa pensare al capitolo del Siràcide, che contrappone il lavoro manuale e la legge. La gente del popolo (operai, contadini) dice il Siràcide, mette tutta la sua attenzione nelle cose materiali; lo scriba invece ha pensieri profondi, cerca le cose importanti e può essere consultato per il buon andamento della città. La gente di Nàzaret si domanda: «Da dove mai viene a costui questa sapienza». Non é il figlio del carpentiere, che non ha studiato e non può avere cultura? È chiaro: la sapienza di Gesù è sapienza divina ed egli ha assistito varie volte sul mistero di Dio che viene rivelato ai piccoli, ai semplici e nascosto ai sapienti ed ha criticato gli scribi che dicono e non fanno. D'altra parte il Vangelo insiste anche sulla parola: è necessario, dobbiamo, accogliere la parola di Dio! E soltanto se ci ispiriamo alla parola di Dio il nostro lavoro vale. Il nostro lavoro ha un valore costruttivo, creiamo il mondo con Dio. «Tutto quello che fate in parole ed opere, tutto si compia nel nome del Signore Gesù, rendendo per mezzo di lui grazie a Dio Padre». Tutto quello che facciamo, tutti i lavori, lavori materiali, intellettuali, sia lo studio, sia la carità fraterna, lo facciamo per il Signore... Il Vangelo ci dice, che il nostro servizio deve essere sincero, umile, dobbiamo avere la disponibilità nella carità, tutto questo per essere uniti a Gesù, figlio del carpentiere, quel Figlio, che ha dichiarato di essere venuto a servire e non per essere servito. La vera dignità consiste proprio in questo, nel servizio dei fratelli, secondo le proprie capacità, in unione con Gesù, Figlio di Dio. Verifichiamo la nostra scala di valori, per renderla sempre più aderente ai pensieri di Dio.

    Wed, 01 May 2024 - 2min
  • 4803 - [Mer 1] Vangelo: Gn 1,26 - 2,3; Sal 89; Mt 13, 54-58.

    In quel tempo Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: "Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?". Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: "Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua". E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.

    Wed, 01 May 2024 - 0min
  • 4802 - [Mar 30] Commento: Vi dò la mia pace...

    La pace è il vero dono di Cristo Risorto. È la Sua pace, dono del suo amore. Non è la pace umana che è frutto di equilibrismi per vincere e domare le diverse spinte egoistiche. È pace vera, indice di apertura, disponibilità verso l'altro. Non è la pace come assenza di guerra. È la pace che nasce da una autentica tensione interiore che aspira ai beni più grandi. Non è la pace che diventa assenza di qualsiasi spinta emotiva per il “quieto vivere”. È la pace che rispetto ed accoglienza verso i più deboli. Non è la pace che vuole dimostrare in modo arrogante la propria superiorità. È questa la pace che Gesù ci vuole donare con la sua risurrezione. Sarà un dono vero perché Egli accettando e non subendo la Passione vuol dimostrare il suo amore verso il Padre e verso di noi. Il mistero dell'amore di Dio che si realizza in Cristo è il cuore vero della sua pace. Per questo è il dono del Cristo Risorto perché è frutto della sua Morte e Resurrezione. La Pace di Cristo è dono di amore totale e completo. Nella nostra vita ricerchiamo questa pace vera e totale. È impegno che significa disponibilità ed umiltà. La pace, la vera pace, deve essere costruita nei nostri cuori per realizzarla come istituzione anche sociale e politica, basata sulla vera giustizia.

    Tue, 30 Apr 2024 - 1min
  • 4801 - [Mar 30] Vangelo: At 14, 19-28; Sal.114; Gv 14,27-31.

    In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: "Vado e tornerò da voi". Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l'ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate. Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il prìncipe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco».

    Tue, 30 Apr 2024 - 0min
  • 4800 - [Lun 29] Commento: La vergine saggia e sapiente.

    Nel nostro continente festeggiamo oggi la patrona d'Europa, santa Caterina di Siena. Le letture sono proprie della festa. Cosi leggiamo che il vangelo, nell'immagine delle vergini, ci rappresenta la grande santa senese, come la vergine saggia e prudente, che, in attesa dell'incontro con lo Sposo divino, ha preso con se la lampada e si è munita di olio. Possiamo intravedere nella parabola evangelica tutte le preclari virtù che hanno adornata la patrona della nostra patria. Lei è la donna sapiente, che ha compreso appieno l'essenza della religiosità autentica: ha dedicato tutta la sua vita ad un incontro personale con Cristo, si è lasciata umilmente illuminare dalla luce radiosa dello Spirito Santo e ha trovato nell'amore al Signore la realizzazione piena della sua vita. Abbondando così di olio, ha tenuto costantemente accesa la sua lampada, anche nel cuore della notte, e ha saputo irradiare la sua luce a tutto il mondo ecclesiastico e civile del suo tempo. Aveva appreso la vera sapienza e la vera prudenza, non dai libri, ma dal cuore stesso del suo Sposo divino, dalla fonte stessa della verità e della vita. Si è trovata pronta all'incontro con lui e la lampada luminosissima della sua vita, ha riflesso luce ovunque e a tutti. Ha squarciato le tenebre della notte del suo tempo e ancora ai nostri giorni, con i suoi scritti, con i suoi esempi con la sua intercessione irradia luce di sapienza, ci si mostra come modello sublime di vita e come celeste patrona. Lei ci ricorda che è da stolti restare senz'olio, affondare nel buio e mancare all'appuntamento con il Signore. Ci indica ancora la fonte inesauribile della vera sapienza e soprattutto alle donne di ogni epoca, addita i motivi profondi per affermare e difendere la propria dignità. Indica a tutti di non cedere alla facile tentazione di confidare nelle proprie forze per non cadere nell'illusione di un superficiale perbenismo. Restare al buio e privi di olio, vedersi esclusi dal convito dello sposo per un colpevole ritardo è un grave peccato che guasta la vita di molti. Essere sempre pronti, con le lampade accese è la virtù del viandante sapiente e saggio, è la virtù del cristiano vero.

    Mon, 29 Apr 2024 - 2min
Mostra altri episodi