Dentro alla filosofia

Iniziamo a parlare di Locke, padre dell'empirismo inglese e fondatore del liberalismo come dottrina politica. Ma partiamo dalla vita e dalle opere.

Firmato il patto, bisogna capire come funziona, all'atto pratico, lo Stato pensato da Hobbes. Ecco i poteri del sovrano.

Su quali basi si forma lo Stato, secondo Hobbes? E perché viene paragonato a un Leviatano, mostro di biblica memoria?

Per introdurre il suo modello di stato, Thomas Hobbes provò prima a immaginare come dovevano vivere gli uomini in un ipotetico stato di natura. E le sue idee si fecero subito molto pessimiste.

L'etica di Hobbes si configura come materialista e relativista; e ci porta direttamente verso la sua visione della politica.

Thomas Hobbes distingue tra due campi, quello artificiale e quello naturale. E a questi corrispondono due diverse forme di conoscenza.

Iniziamo a parlare di Hobbes, filosofo della politica ma anche importante razionalista del Seicento.

Iniziamo finalmente a presentare il pensiero dei filosofi giusnaturalisti, partendo da Grozio e dagli altri fondatori della corrente.

Tra Cinquecento e Seicento diversi pensatori iniziarono a mettere in discussione la natura del potere e ad analizzare i diritti dei cittadini, anticipando di fatto il giusnaturalismo.

Tra Seicento e Settecento, nell'ambito della filosofia politica emerse una nuova corrente: quella dei filosofi giusnaturalisti. Vediamo da dove partiva la loro riflessione.

Ultima puntata dedicata a Spinoza, per scoprire la sua via verso la saggezza e soprattutto la felicità.

Ma se non abbiamo il libero arbitrio, come possiamo essere liberi? Spinoza ci spiega la sua ricetta per la felicità.

Dopo aver parlato di gioia e tristezza, Spinoza ci conduce alla scoperta degli affetti secondari e inizia ad affrontare il tema del libero arbitrio.

Arriviamo finalmente a parlare propriamente di etica per Spinoza; e lo facciamo partendo dal concetto di conatus.

Se Dio è natura, allora non crea il mondo per un atto di volontà o d'amore, ma per necessità matematica. E da questo, Spinoza trae una serie di interessanti conclusioni.

Ma che cos'è questo Dio di cui parla Spinoza? Cerchiamo di capirlo, partendo dalla definizione di Sostanza.

Presentiamo il capolavoro di Spinoza, l'Ethica Ordine Geometrico Demonstrata, un'opera scritta in modo particolare e dal contenuto ancora più particolare.

Addentriamoci in una delle opere più importanti di Baruch Spinoza, incentrata sulle religioni e sulla politica.

Cominciamo a parlare dell'ebreo olandese Baruch Spinoza, uno dei più originali e interessanti pensatori del Seicento.

Chiudiamo il capitolo su Pascal parlando della sua idea di fede, e delle contraddizioni e ambiguità che si porta dietro.

Vale la pena di scommettere su Dio? Pascal ci spiega, probabilità alla mano, perché sì, tramite anche uno dei più celebri argomenti della storia della filosofia.

Dopo aver parlato a lungo di pensiero comune, scienza e filosofia, ora è il momento per Pascal di analizzare la religione.

La scienza non può risolvere i nostri dubbi esistenziali, ma forse la filosofia sì. Scopriamo cosa ne pensa Pascal.

Dopo aver esaminato la mentalità comune, Pascal studia il modo di procedere della scienza, per vedere se essa può dare una risposta ai quesiti esistenziali.

L'uomo affronta le domande esistenziali, oppure tende a scappare davanti ad esse? Ecco la risposta di Blaise Pascal.

Introduciamo la figura di Blaise Pascal, anticipatore dell'esistenzialismo e autore dei celebri Pensieri.

Nel razionalismo francese e inglese del Seicento ci furono anche tendenze diverse da quelle cartesiane, come dimostrano il platonismo inglese e il libertinismo.

Nella Francia del Seicento il teologo e astronomo Gassendi propose un sistema filosofico alternativo a quello di Cartesio, che si ispirava addirittura ad Epicuro.

Ci furono anche cartesiani che si opponevano all'occasionalismo: uno dei più importanti fu Antoine Arnauld, che aderì anche al giansenismo.

Il tentativo di fondere razionalismo cartesiano e fede cattolica trovò uno dei suoi apici nella riflessione di Nicolas Malebranche, filosofo francese della seconda metà del Seicento.

La lezione di Cartesio non rimase lettera morta: quasi subito comparvero filosofi che si proponevano di completare la sua opera, apportando anche qualche correttivo. Come Arnold Geulincx.

Ultimi discorsi dedicati a Cartesio parlando della sua morale provvisoria e traendo qualche conclusione sul suo pensiero.

Come fanno res cogitans e res extensa a comunicare dentro all'uomo? E sono presenti entrambe anche negli altri esseri viventi?

Dopo aver capito come funziona la res extensa, è ora di parlare della fisica elaborata da Cartesio. Una fisica che è parente stretta della geometria.

Cartesio ritiene di aver dimostrato che esistono due sostanze: la res cogitans e la res extensa. Ma quali differenze intercorrono tra le due?

Dimostrare l'esistenza di Dio ha, per Cartesio, un ruolo capitale: vediamo di capire perché.

Sappiamo di esistere in quanto res cogitans; ma cos'altro sappiamo? Ad esempio, cosa sappiamo su Dio? Cartesio prova a dare la sua risposta.

Abbiamo visto come Cartesio arriva a dire "Cogito ergo sum"; e quel suo ragionamento è stato apprezzato da molti, ma anche criticato da altri. Vediamo come.

Poste le regole del metodo, Cartesio si mette alla ricerca di una verità indubitabile su cui fondarle. Il dubbio lo porta, così, al cogito.

L'obiettivo di Cartesio fu, fin da subito, quello di trovare un metodo per orientarsi nel mondo. E partì nell'impresa stendendone le regole.

Introduciamo la figura di René Descartes, meglio noto come Cartesio: la sua vita, le sue opere, i suoi obiettivi filosofici.

A chiudere il Cinquecento politico italiano troviamo Giovanni Botero, erede di Machiavelli ma anche interessato in qualche modo alle virtù e alla religione.

Francesco Guicciardini riprese, dal suo amico Machiavelli, alcuni modi di approcciarsi alla politica, ma propose anche idee nuove.

Esploriamo l'opera più importante di Machiavelli, "Il principe", analizzandone la novità e i contenuti principali.

Niccolò Machiavelli aprì, con la sua riflessione, una nuova stagione della filosofia politica, che rompeva in maniera netta col passato.

Concludiamo il percorso su Isaac Newton concentrandoci sui suoi studi sulla luce e, soprattutto, sulle sue idee riguardo al metodo scientifico.

Newton non formulò solo la legge di gravitazione universale, ma ridisegnò tutta la dinamica, superando le idee di Aristotele. Ecco come.

La Legge di gravitazione universale rappresentò una novità epocale non solo nel campo della fisica, ma anche dell'intera concezione dell'universo.

Introduciamo la figura di Newton, partendo dalla sua movimentata vita.

Concludiamo il percorso su Francesco Bacone facendo qualche rilievo sul suo metodo e sulla sua impostazione.

Come doveva operare lo scienziato, secondo Bacone? Iniziamo a conoscere il suo metodo induttivo e come si differenzia da quelli precedenti.

Un buono scienziato, secondo Bacone, deve in primo luogo sapere quali pregiudizi possono annebbiargli la vista. Gli idola da lui identificati, infatti, sono dei "fantasmi della mente" di cui bisogna essere consapevoli.

Bacone si sentiva il portatore di una rivoluzione, e non a caso voleva rompere col passato. In particolare, il suo bersaglio polemico era la vecchia logica aristotelica.

Francis Bacon fu il filosofo che più di tutti, durante la Rivoluzione scientifica, esaltò la tecnica, intuendone il nuovo ruolo.

Concludiamo il capitolo su Galileo Galilei parlando del suo celebre processo del 1633 con la condanna e l'abiura.

Abbiamo presentato il metodo di Galileo e alcune prime conseguenze della sua impostazione, ma dobbiamo capire oggi soprattutto come muta il concetto di verità.

Il metodo scientifico di Galileo l'abbiamo visto; ora si tratta di comprenderne appieno la portate e le conseguenze.

Galileo Galilei non è famoso solo per le grandi scoperte o per il processo di cui fu, suo malgrado, protagonista; è celebre anche per aver delineato quello che da lì in poi sarebbe stato il metodo scientifico.

Dopo aver compreso che Copernico aveva ragione, Galileo si rese conto che la fisica aveva bisogno anche di una nuova dinamica, di nuove leggi del moto.

Le osservazioni astronomiche convinsero Galileo della validità del sistema copernicano. E lo portarono ad alcune importanti conclusioni, anche filosofiche.

Nessuno, prima di Galileo, aveva davvero puntato un cannocchiale verso il cielo. Lui lo fece, trovando una serie di prove a sostegno dell'ipotesi copernicana.

In che rapporto doveva stare la scienza con la Bibbia e con Aristotele, secondo Galileo?

Iniziamo a conoscere uno dei più grandi scienziati (e filosofi) di tutti i tempi: Galileo Galilei. Partiamo dalla sua vita.

Applichiamo ora i presupposti di Montaigne alla morale e alla sua analisi delle varie società.

Michel de Montaigne fu un filosofo del Rinascimento che però si pose fin da subito in modo molto diverso davanti all'uomo rispetto ai suoi colleghi.

La visione del cosmo di Bruno ebbe i suoi effetti anche sulla Terra: ecco come il filosofo campano delineò Dio e la morale.

Pur non essendo uno scienziato, Giordano Bruno ha influito pesantemente sul nostro modo di guardare alle stelle.

Iniziamo a conoscere Giordano Bruno, un pensatore capace di influire profondamente sulla nostra visione del cosmo (e non solo).

Com'era articolato il modello astronomico proposto da Niccolò Copernico? Quali erano gli elementi di novità e quelli invece in continuità con la tradizione?

Fino alla metà del Cinquecento il modello astronomico dominante era stato quello aristotelico-tolemaico, pensato secoli prima. Poi entrò in scena Copernico.

Tommaso Campanella non fu solo un filosofo naturalista, ma anche l'autore di uno dei testi politici più importanti del suo tempo, La Città del Sole.

Iniziamo ad affrontare il pensiero di Tommaso Campanella, famoso per la sua filosofia politica ma importante anche per l'approccio alla natura.

Tra i filosofi rinascimentali, un posto di riguardo spetta a Telesio, attento alla natura e a cosa i sensi percepivano.

L'attenzione per la natura tipica del Rinascimento portò presto al sorgere di due diverse tendenze: quella della filosofia naturale e quella della magia.

Il mondo cattolico non rimase fermo a guardare davanti alla Riforma di Lutero; provò anzi a replicare anche sul piano teologico, affidandosi soprattutto ai gesuiti.

Lutero non fu l'unico riformatore ad emergere nell'Europa del Cinquecento: accanto a lui, e a volte in rivalità con lui, sorsero Zwingli, Calvino e altri ancora.

Martin Lutero, il padre della riforma protestante, portò una profonda critica al sistema cattolico, non solo dal punto di vista comportamentale ma anche dottrinale.

Erasmo da Rotterdam, pur rimanendo all'interno del cattolicesimo, fu a inizio Cinquecento il primo portatore di un'ansia di rinnovamento spirituale che presto sarebbe esplosa.

Nel Rinascimento italiano non ci furono solo i filosofi platonici; di tenere alto il nome dell'aristotelismo si occupò Pietro Pomponazzi.

Giovanni Pico della Mirandola è considerato il prototipo del filosofo rinascimentale: scopriamo perché.

Marsilio Ficino fu il pensatore che più di tutti, a Firenze, declinò il platonismo nella nuova sensibilità rinascimentale.

Oltre al discorso sulla dotta ignoranza, Cusano fu importante anche per come attaccò la fisica aristotelica, aprendo a nuove prospettive.

Platone e Aristotele non furono solo riscoperti, nel Rinascimento: provocarono anche una disputa. E Niccolò Cusano emerse come uno dei principali esponenti di questa fase.

Nel Rinascimento venne riscoperto anche Aristotele, tramite le scuole averroista e alessandrista. Ecco in che modo.

Nel Rinascimento in tutta Europa, ma in modo più intenso a Firenze, ritornò di moda Platone, e oggi capiremo perché.

La scena dell'Umanesimo italiano tra Trecento e Quattrocento fu molto vivace: ecco alcuni personaggi che lasciarono il segno anche sulla filosofia.

Il Rinascimento e la sua nuova concezione dell'uomo furono anticipati dall'Umanesimo, che non fu solo un movimento letterario e filologico, ma anche di pensiero e di confronto coi filosofi.

Il Rinascimento segnò anche un nuovo rapporto tra l'uomo e la storia, soprattutto nella dimensione del passato e del futuro.

Tra Cinquecento e Seicento le conoscenze scientifiche (e in particolare quelle astronomiche) vennero profondamente rinnovate. Ecco come questo fu possibile.

Il Rinascimento è segnato anche da un nuovo atteggiamento nei confronti della natura, un atteggiamento che porterà anche alla nascita della scienza moderna.

Iniziamo a presentare le novità del periodo rinascimentale, con un'inquadratura veloce di quell'importante epoca di cambiamento.

Meister Eckhart è stato uno degli ultimi mistici medievali, ma il suo pensiero ha influenzato anche le epoche successive.

Guglielmo di Ockham ebbe, nei decenni successivi alla sua morte, degli importanti eredi, tra cui Buridano. Ecco cosa pensavano.

Il pensiero di Guglielmo di Ockham si conclude e culmina nella sua invettiva politica contro la Chiesa e il papa, con però motivazioni che derivano anche dall'empirismo.

Guglielmo di Ockham non è importante solo per la sua critica alla metafisica, ma anche perché anticipò alcune importanti innovazioni della fisica.

L'attacco di Ockham alla metafisica lo porta al cosiddetto volontarismo teologico e, soprattutto, a un nuovo interesse verso le scienze.

Per Ockham, si può parlare di Dio? In termini scientifici? E che fine fa la teologia?

L'impostazione di Ockham sugli universali non poteva che essere, sulla base di quanto già detto, nominalista. Ma questo lo portò presto a delineare anche il principio del suo celebre rasoio.

Guglielmo di Ockham è il filosofo che più contribuì a chiudere la Scolastica. E lo fece partendo, anche, dall'analisi del linguaggio e dei segni che usiamo.