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Storie italiane

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la Repubblica

"Perché possiamo dirci italiani? A dispetto delle tante divisioni, storiche e attuali, c'è qualcosa che ci accomuna. Una serie di tratti che ci rendono immediatamente riconoscibili in qualsiasi luogo del mondo; nel male ma anche nel bene". Corrado Augias ci accompagna con la sua voce in un itinerario che attraversa e unisce le tante città della nostra Penisola, alla ricerca della vera natura di noi Italiani. Un viaggio che diventa il coinvolgente romanzo della nostra nazione. Un'avventura nello spazio, nel tempo e nella memoria, per raccontarci le tante storie, i protagonisti e gli eventi che hanno fatto la grandezza e la miseria del nostro Paese. Perché scavare nel passato è l'unico modo per capire la crisi di oggi e riprendere il cammino.

71 - 112. La pornografia come violenza
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  • 71 - 112. La pornografia come violenza

    Avevo anticipato nella conversazione precedente e quest’ultima sarebbe stata dedicata al tema delicato e che d’altra parte maltrattato della pornografia di ciò che distingue la pornografia dall’erotismo.Nella copiosa letteratura erotica d’epoca vittoriana, spicca una & lsquo;Vita segreta’ in piò volumi di autore anonimo. Nel repertorio sterminato di avventure, lo sconosciuto protagonista Walter, mette in evidenza quelle che lui definisce & lsquo;idealità’ e che noi possiamo tradurre con & lsquo;fantasie’. Walter racconta che al termine di un amplesso particolarmente elaborato con una sua partner, costei uscendo dal loro rifugio gli chiese: «Ain’t we beasts?», non siamo come bestie? No, risponde il protagonista, non lo siamo proprio perché sono le fantasie a distinguerci dalla ritmica monotonia stagionale degli animali.

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    Mon, 26 Jun 2023
  • 70 - 111. L’erotismo come fantasia

    Stavo accennando alla fine della conversazione precedente al fatto che il sostanziale ateismo non  volle dire per il pensatore Renan un rigetto del cristianesimo, al contrario egli raggiunse le sue posizioni continuando però a vedere quale risorsa il cristianesimo, spogliato di ogni elaborazione teologica, riportato all’essenziale messaggio di Gesò, potesse rappresentare per la spiritualità degli individui e per il bene d’una collettività.Fino a quando la fede cattolica ha cercato la sua affermazione attraverso strumenti duri, feroci a volte, quali guerre, roghi, scomuniche, la sua è risultata una & lsquo;verità’ imposta per ciò stesso destinata a decadere nella superstizione o in una stanca ritualità.

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    Mon, 19 Jun 2023
  • 69 - 110. Un Cristianesimo senza teologia

    La particolare & lsquo;biografia’ di Gesò scritta dal pensatore francese Ernest Renan uscì nel 1863 quando l’autore era nei suoi quarant’anni. Renan s’era reso conto che, spogliata dal mantello opprimente della teologia, la figura di Gesò diventava piò grande, il suo messaggio piò vicino alle necessità umane; la storia e il martirio di quell’uomo, ricondotti alle circostanze storiche e politiche dei suoi anni, all’angusto ebraismo fondato sul Tempio e sui sacrifici, ad una terra, la Palestina, occupata da un brutale esercito straniero, rendeva piò evidenti le ragioni della sfida da lui portata alle autorità sacerdotali e alle autorità romane d’occupazione. In quella sfida Gesò mise in gioco la sua vita - e la perse.

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    Sun, 11 Jun 2023
  • 68 - Una morale senza fede

    Torno a parlare di Renan. A quanto pare è di attualità anche se continuo a non capire perché si preferisca citare il pensatore francese - di indiscutibile livello, sia chiaro - anziché il nostro Giuseppe Mazzini che sui concetti di patria e nazione ha lavorato benissimo e con lungimiranza.Apprezzo molto gli scritti di Renan di cui una certa conoscenza, ritengo però che anche Mazzini sia su questi argomenti un pensatore notevole ingiustamente trascurato. Temo per provincialismo.

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    Mon, 05 Jun 2023
  • 67 - 108. L’ora di religione: meglio di no

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    Wed, 24 May 2023
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